Acid Brains - Do it better
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Artista | Acid Brains | |||||
Titolo album | Do it better | |||||
Etichetta | Goodfellas Records | |||||
Anno pubblicazione | ||||||
Tipo album | Full length | |||||
Recensore | Arturo Bandini | |||||
Voto Beautiful Freaks | ||||||
Recensione reperibile su | Beautiful Freaks 36 |
Recensione di Beautiful Freaks
Non è male il disco degli Acid Brains dalla Toscana. Un frullato di punk, grunge, noise e stoner da mandare giù come se fosse whiskey. Dieci sono i pezzi, sette cantati in inglese e tre in italiano. Spiace dirlo per la lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio, ma i ragazzi sembrano dare il meglio con i pezzi in lingua straniera. La prima traccia (“nausea”), che ne titolo e nell’impostazione canora ricorda i Marlene Kuntz, non convince appieno. Il quartetto però si rifà subito con la piacevolissima “I love Sunday”- sicuramente il pezzo migliore con tutte le carte in regola per essere un singolo di succeesso-, votata ad hard-rock cupo e acido che sembra uscito direttamente da Bleach dei Nirvana, così come “stoned by stoner”, che strizza l’occhio – anzi l’orecchio – allo stoner dei Kyuss piuttosto che a quello dei QOTSA. In “some reggae for rock’n roll people” assistiamo ad un’insolita commistione di reggae e punk. Questi, insieme a “me, you and the working class”, gli episodi da segnalare e che costituiscono l’ossatura del disco. Se i cavalli di razza si riconoscono alla partenza allora io mi segno il loro nome, che con questo primo disco gli Acid Brains partono proprio bene.